Le indicazioni operative

Note di appunti sulla tecnica dell’acquerello, a cura del referente di corso, 
Prof. Gianni Nalon.





1) Lavoro di gruppo: dopo aver sviluppato la storia si disegna ogni
suo passaggio sui fogli di carta cotone, con un segno leggero,
a mina, per evitare fissazioni della traccia con le trasparenze 
collanti del colore.

2) Preparazione del materiale tecnico per l’acquerello:
si utilizzano tavolette cromatiche di buona pigmentazione colorata;
una tavolozza per diluire il colore; acqua sempre pulita
(cioè si cambia spesso per evitare quei colori amorfi);
serve uno straccio, della carta assorbente, per pulire i pennelli; 
almeno tre pennelli a punta tonda, anche sintetica, di tre dimensioni: 
- uno sottile per i piccoli particolari, 
- uno medio per le discrete superfici,
- uno grande per gli sfondi.
3) Se i disegni sono tratti da immagini reali: meglio averle con se, e
ricavarne le sfumature, i toni chiari e scuri, utili perché
si eviti di immaginare tutto l'insieme. Alla fine il risultato è sicuramente migliore di una immagine solamente inventata.
4) Preparazione del foglio cotonato: 
se si ha piacere di avere il foglio perfettamente in ordine, senza grinze,
si inumidisce con una spugna il retro in modo tale che la carta si espanda
e con lo scotch in carta si attacca ad un compensato (meglio se appena
un po’ più grande del formato del foglio da dipingere). 
Così facendo si otterrà un effetto di carta tirata a tamburo.
5) Dipingere: si inizia con le grandi campiture come cieli, prati, pareti,ecc.
con la tecnica che più piace, es. con fondo completamente bagnato,
o a trasparenze, in più momenti, con più stesure di colore e dopo avere
atteso che il foglio sia perfettamente asciutto.
Poi si passa alle singole tonalità utilizzando le sfumature, e come ultima parte si dipingono i piccoli particolari che meglio definiscono i particolari.
6) La Luce: la luce si deve ottenere lasciando il colore chiaro e naturale della carta cotone, al massimo si può leggermente velare per dare la tonalità vuota.
Se alla fine dell’acquerello alcune parti in luce sono sparite per errore di sbavature o altro, si migliora la situazione utilizzando il bianco semicoprente.
7) L’ombra: si ottiene impastando il nero nella tavolozza aggiungendo
i colori utili: il marrone, il rosso, il blu ecc… non si deve usare il nero
coprente a meno che non si tratti di una tecnica voluta.
8) La mano: deve muoversi decisa e veloce per non lasciare carta incolore,
ottenendo dei punti bianchi, che quando si ripassa il colore non
si amalgamano più e forma macchie più scure.
Non si deve gocciolare, si deve proporzionare la dose del colore, 
attraverso una giusta velocità che si ottiene grazie all’esperienza
(mai demordere,più uno si dà da fare sperimentando sul foglio e
più ottiene buoni risultati).
A tutti auguro una buona e divertente esperienza che poi potrete utilizzare nelle vostre classi, coinvolgendo anche il più problematico e disinteressato degli studenti. Grazie.

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